Dopo un lunghissimo parto e le solite lentezze burocratiche, finalmente è arrivato il decreto attuativo (previsto da una legge del 2012) che fissa le regole  secondo cui la Motorizzazione Civile omologherà la trasformazione di propulsione nelle auto.

Un passo importante ma non definitivo

Il percorso dovrebbe essere il seguente: il kit di conversione (composto di motore elettrico, batteria, parti meccaniche ed elettronica, specifico per ogni modello di auto) sarà prima validato dalla Motorizzazione Civile e poi le officine autorizzate lo potranno montare sulle auto; successivamente,  come accade per gli impianti a gas, si porterà il mezzo così modificato agli uffici locali della Motorizzazione, che controlleranno il corretto montaggio e daranno l’omologazione finale.

Purtroppo non è finita perché la legge impone il nulla osta per la conversione da parte dei produttori originali o da parte della motorizzazione stessa: come al solito, una situazione ambigua!

I costi

Si stima che si potrà convertire un'auto con costi inferiori ai 10.000 euro. Sembrerebbe una cifra elevata, ma effettuando la modifica su un’auto quasi da rottamare, il costo non è poi così elevato, se confrontato con una nuova auto elettrica.